La governance algoritmica del capitalismo computazionale. Una prospettiva critica
di Alvise Marin Tag:  algorit- mi, big data, intelligenza artificiale, società automatica, società del controllo, tecnocapitalismo
Pubblicato 06/05/2024

La rivoluzione tecnologica del digitale e più ancora i suoi ultimi prodotti sociotecnici,
quali social network, big data, realtà aumentata, algoritmi e intelligenza artificiale, in
particolar modo quella generativa conversazionale come ChatGPT, è arrivata a costruire
un esoscheletro digitale, il quale sta riconfigurando società, economia, politica e guerra,
giù giù fino all’identità e alla psiche dei singoli individui. Lontani da ogni atteggiamento
neoluddista, che auspichi un nostalgico e impossibile ritorno al passato, sorge la necessità
di una interpretazione, di un governo e di una riconfigurazione della tecnologia digitale, che
abbia l’obiettivo di restituire alla persona le facoltà di sentire e pensare autonomamente,
cosa che oggi, a nostro modo di vedere, risulta a rischio. Tecnologia da sottoporre quindi
a una preventiva disamina ermeneutica, per verificare se essa possieda la doppia valenza
significativa del pharmakon, in quanto insieme veleno e cura possibile o se altrimenti,
contenga già nel suo concepimento il dettato capitalistico, che ne farebbe lo strumento
affinché quest’ultimo sistema possa continuare a perpetuarsi.

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